da un'intervista gennaio 2011


R: approccio all’arte a scuola, dopo una visita al cenacolo di Leonardo da Vinci ho capito che amavo il disegno e il corpo umano, la composizione, il colore, la sperimentazione. fin da piccola disegnavo, facevo i ritratti ai miei compagni, ai familiari. il mio futuro era di lavoro tecnico ed eventualmente di commerciante, ma mi riservavo uno spazio per l’arte.
R: ho approcciato la calligrafia nel periodo universitario, mentre lavoravo come grafica pubblicitaria, nel 1994. ho unito la mia passione per il disegno al segno della scrittura che già mi appassionava per radici culturali. ho studiato storia della scrittura e tutti gli stili formali della calligrafia occidentale per 16 anni. dal 1998 ho cominciato a esporre i miei lavori di calligrafia contemporanea: calligrafia, segno, disegno, collage, installazioni, fotografia, incisione. uso tutte le tecniche per arrivare a uno stile di calligrafia che racconti i nostri giorni. Con il mio lavoro voglio esprimere me stessa, i miei valori. Scelgo tra questi valori quelli più universali, in cui tutti possono riconoscersi al di là delle barriere di lingua o nazione. Non mi pongo il problema se siano di ispirazione cinese o italiana. cerco valori unicamente universali, il più universali e popolari possibile perché l’arte a mio parere deve arrivare a tutti. L’arte può essere elitaria o popolare e io cerco l’arte popolare (o pop) perché è l’arte dei nostri tempi. Non mi interessa avvicinare le nostre due culture, nel senso che non è la mia priorità. la mia priorità è essere una brava artista che migliora sempre se stessa, il proprio lavoro e contribuisce anche se in minima parte a migliorare con il proprio lavoro la bellezza nel mondo.

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