jia 家 family/home

家 Jia - chen li 2012

Jia 家, 2012
my new installation is a work based on "home" concept. It is very hard for me. Home is both my hometown and the town where I live now. In Italy I found reason of life, work, family, friends. 
Home is everywhere I can express myself and the place where I would belong to. 
In this project the ideogram 家 jia means both home and family. For chinese people a good family is so important for a good society. Confucius told us so well.
I realized a transparent house where people (the eggs) may look outside and may be seen from the others. I like the contrast between plastic outside and natural inside.
One egg was left outside: we feel free to embrace the space around us.

La casa è un ideale che per una come me è difficile da indicare. Casa è il luogo dove sono nata, la madre patria. E poi c'è il luogo dove attualmente vivo, che mi ospita e dove ho trovato motivo di vita, lavoro, famiglia, amici, l'Italia. La casa è dovunque posso ripetere questo schema mentale. È ovunque posso lavorare e trovare ispirazione, un luogo dove desidero tornare perché sento che a quel luogo appartengo, come un corpo piccolo è attratto da un corpo celeste. 

Per questo progetto ho sviluppato un solo aspetto di "habitat", quello più universale: casa = famiglia.
L’ideogramma 家 jia significa oltre che casa anche famiglia. Questo a indicare quanto sia importante
la famiglia nella cultura cinese. Essa rappresenta in piccolo un modello della società perfetta le cui regole sono nelle consuetudini della cultura cinese più antica.
Non a caso Confucio ci ha lasciato molte indicazioni precise sul comportamento di ciascun componente come premessa necessaria per vivere in una buona società. Dunque la casa che ho immaginato è un posto protetto, ma trasparente, dove le persone sono visibili nella loro corporeità da chiunque. Gli individui rappresentano i componenti di una famiglia.
L'involucro esterno in materiale plastico crea una sorta di contrapposizione formale con l'interno dove le uova sono di argilla cotta: la casa è un artificio, mentre noi siamo natura. 

Infine: La casa ci protegge, ma anche ci limita. L'uovo esterno vuol indicare libertà di movimento, apertura. L'opera esce dai suoi confini per prendere la forma dello spazio.

Questo progetto sarà visibile nella rassegna "Civilmente" alla  Camera di Commercio di Torino dal 7 al 13 novembre 2012
a cura di Federica Tammarazio e Pentesilea
info: http://www.pentesilea.org/?page_id=69

http://www.civilmente.org/ 

 

7 – 13 novembre 2012
via Carlo Alberto 16
presso il prestigioso piano nobile di Palazzo Birago
sede della Camera di commercio di Torino,

Habitat: dimensioni di luoghi e persone

cinque artisti propongono la loro interpretazione sull’abitazione come concetto fisico e spirituale, dimensione di vita e appartenenza. Gli artisti sono invitati all’esposizione e intervenire alla serata dell’11 novembre, per interagire con le proposte di lettura delle opere d’arte. Gli artisti invitati sono: Yael Plat, Chen Li, Bastian Arler, Lisa Parmigiani+Cristina Brunelli, Monia Mercadante.
L’esposizione è curata dall’Associazione culturale Pentesilea  
Orario apertura: 
feriali: 15 – 19
sabato e domenica: 10 – 19
per le scuole visite mattutine su appuntamento (0115716682 – info@civilmente.org) 


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Collaborazione ceramica: Lilli Morgando e Maria Teresa Frizzarin
Ph. sopra: Gianfranco Roselli 



Breakfast Club
La mattina le sinapsi funzionano meglio!
Al Vej Bicerin, Via Carlo Alberto, 27
sabato 10 novembre ore 11.00

Il caffè come luogo d'incontro d'artisti come nell'età d'oro parigina e newyorkese, e a ritroso
come nella migliore tradizione torinese. Dare possibilità fare una specie di “tutto quello che
avete mai voluto chiedere ad un artista, ma non avete mai osato chiedere”.
Il programma prevede la visita guidata alla mostra a cura di Pentesilea, della durata di circa 30-
45 minuti. A seguire una colazione al Vej Bicerin con un incontro informale con gli artisti, per
parlare di arte, cosa è l'arte oggi, cosa vuol dire fare arte oggi, in un format libero ed
innovativo. Il pubblico può chiedere qualsiasi cosa e avere una risposta schietta...un tentativo
di demistificare l'arte.

a cura di Pentesilea